martedì 29 maggio 2007

Compagni di scuola

E' passato quasi un anno. Dalla fine della scuola intendo. La maggior parte dei miei coetanei direbbe liceo, ma io vengo fuori da una rude e fredda scuola tecnica, dove passeggiando tra i corridoi dei sotterranei quasi deserti, tra il forte odore di morca che non ti faceva respirare si vedevano brillare i torni, manovrati da studenti in tuta blu. Facevano prove tecniche di motori nell'altra stanza.

Io ero al primo piano, nel lussuoso e arieggiato laboratorio di informatica, il più grande della scuola anche se di informatica si è fatto ben poco. Andavano di più i tornei ad “unreal tornament” in LAN.

A volte si vedeva passare una ragazza, ma era un po' un miracolo, uno scherzo della natura. Non voglio raccontare i miei ricordi di “liceale”,perchè sono miei, ma ci sono delle cose che appartengono a tutti, non si scorderrano mai. Questa canzone le esprime bene. A presto.


Compagni di scuola

A. Venditti

(1975)

Davanti alla scuola tanta gente
otto e venti, prima campana
"e spegni quella sigaretta"
e migliaia di gambe e di occhiali
di corsa sulle scale.
Le otto e mezza tutti in piedi
il presidente, la croce e il professore
che ti legge sempre la stessa storia
sullo stesso libro, nello stesso modo,
con le stesse parole da quarant'anni di onesta professione.
Ma le domande non hanno mai avuto
una risposta chiara.
E la Divina Commedia, sempre più commedia
al punto che ancora oggi io non so
se Dante era un uomo libero, un fallito o un servo di partito.
Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene
perché, ditemi, chi non si è mai innamorato
di quella del primo banco,
la più carina, la più cretina,
cretino tu, che rideva sempre
proprio quando il tuo amore aveva le stesse parole,
gli stessi respiri del libro che leggevi di nascosto
sotto il banco.
Mezzogiorno, tutto scompare,
"avanti! tutti al bar".
Dove Nietsche e Marx si davano la mano
e parlavano insieme dell'ultima festa
e del vestito nuovo, fatto apposta
e sempre di quella ragazza che filava tutti (meno che te)
e le assemblee e i cineforum i dibattiti
mai concessi allora
e le fughe vigliacche davanti al cancello
e le botte nel cortile e nel corridoio,
primi vagiti di un '68
ancora lungo da venire e troppo breve, da dimenticare!
E il tuo impegno che cresceva sempre più forte in te...
"Compagno di scuola, compagno di niente
ti sei salvato dal fumo delle barricate?
Compagno di scuola, compagno per niente
ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?