venerdì 20 aprile 2007

perchè voterò il Pd

Certe volte mi chiedo perché così tanto mi appassiona la politica, in tutte le sue vicende. Una passione che è nata da tre o forse quattro anni e che negli ultimi tempi è accresciuta sempre più, rafforzando in me la consapevolezza che non si può rimanere indifferenti ai mutamenti sociali che stiamo vivendo. Certe volte ci sentiamo dire che non c'è entusiasmo, come se questo fosse un paradosso. Bisogna per forza essere entusiasti? E' un po' il “L'epoca delle passioni tristi” (http://www.feltrinelli.it/SchedaLibroRecensioni?id_volume=5000518 ), un libro che ho intenzione di comprare , perché forse oggi manca in noi la fiducia nel futuro che alimentava la politica.

Quando mi sento dire che la politica è tutta uguale fatta da persone corrotte, fatta da mafiosi o da matti, da ubriaconi e mascalzoni, mi irrito un po' . Sono convinto che alcune persone (soprattuto del centro destra, ma questa è un'altra storia), effettivamente non stiano lì “per fare il bene del paese”, espressione che in questo periodo è molto in voga, ma per giocare a risiko o a dama. I casi più gravi portano a rapporti occasionali con associazioni mafiose, altri veri rapporti d'amicizia e amore con grandi personalità della Sicilia e della Calabria. Certi poi hanno scambiato le aule parlamentari come luogo di spaccio.

Per tutto questo il simpatico Marco Travaglio ci racconta divertenti aneddoti di cosa succede sotto la gonna della politica.

In mezzo a questo mondo ci sono persone molto in gamba che spesso non hanno una visibilità tale da esser conosciuti ai più.

Certe volte ascoltando Fabio Mussi nei suoi discorsi, mi viene da pensare se veramente la costruzione di questo grande partito possa essere un giusta, non ho ancora visto l'intervento di Massimo D'Alema, ma leggendo alcune righe dal sito dell'Unità ho letto di un ricordo personale che ha voluto offrire alla platea del forum.

«Tendo ad essere rude. Ma ciò non significa che io non avverta con grande sofferenza personale un abbandono, che io non condivido. Dopo tanti anni io avverto questa separazione con grande sofferenza». È il momento dei ricordi personali, persino intimi, che D'Alema mette a disposizione della platea: «Io e Fabio fummo incerti, noi eravamo simpatizzanti del Manifesto, eravamo parte di una frazione segreta e fummo incerti se seguirli e abbandonare il Pci o restare». Davanti a quella scelta, «allora - racconta D'Alema commosso - salimmo sulla motocicletta di Mussi e ce ne andammo sui monti che circondano Pisa e facemmo una discussione, venendo alla conclusione che, per quanto buone fossero le ragioni, non fosse giusta una separazione da quella che era una grande forza nel bene e nel male». Dopo la scelta, «solo dopo aver parlato di politica, Mussi mi disse che Luana era incinta e che si sposavano». «Non voglio - conclude - fare paralleli con la scelta di allora, allora eravamo legati all'idea che extra ecclesiam nulla salus». Ora, invece, «sento di dover dire che è una scelta sbagliata, che faremo di tutto per dimostrarvi che è una scelta sbagliata. E so che se noi ce la faremo loro saranno i primi a riconoscerlo».

Niente da dire gran belle parole, che non devo certo commentare.

Voterò il partito democratico, perché prima di tutto penso che all'Italia non serva più la sinistra, perché questa non esiste più. Con la caduta del muro di Berlino è caduta l'epoca del socialismo-comunista perché sono cambiati i livelli di vita, ma soprattuto sono cambiati i sogni e le speranze delle persone. Non si può rimanere attaccati al passato, perché la nuova classe dirigente che si formerà sarà legata al futuro. Serve un partito forte che raccolga la maggior parte delle persone, delle idee, delle opportunità. Mussi più che voler perseguire quello che realmente si può fare, segue le sue aspettative. Non si può rimanere legati ad emozioni passate .Non ci sono possibilità di formare l'ennesimo partito post-comunista, perché non ce né la necessità. I grandi partiti della sinistra sono venuti fuori dal disagio sociale, dai lavoratori, che si sono messi insieme per rivendicare i loro diritti. Non c'è davvero la necessità di creare un altro partito, senza nascondere che forze radicali all'interno del PD possono aiutare.

La collocazione all'interno del parlamento europeo, deve essere il PSE, o addirittura un nuovo polo che raccolga tutte le forze democratiche e socialiste.


« [...] non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione [...] vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente. La vita è così, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini»

Antonio Gramsci

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