martedì 4 settembre 2007

la sporcizia sotto il tappeto, le nuove strade dell'ignoranza

Un pò per la voglia di riaccendere la credibilità della politica e del suo operato, Domenici ha pensato bene di sfruttare i lavavetri.
"Mezzo chilo 'e spaghett' e un fazzolett' al collo,

lo stilett' e calzoni 'e fustagno,
metti l'aglio che inghiott' a boccate bestiali
e un talent' a lustrare stivali"
dal "Life" del 1911, poesiola sotto la vignetta che descriveva, nella quale c'era un lustrascarpe, l' "Homo Italicus", all'opera su un medio cittadino americano un pò annoiato. Eravamo strani noi italiani anarchici e insurrezionalisti, instancabili lavolatori di un professionismo muscolare, lustrascarpe, camorristi, suonatori d'organo, poeti, incantatori e innocenti. Propio come Sacco e Vanzetti, condannati da una giustizia che cercava il terrore, con un processo sbrigativo e con la sentenza già scritta. Non fu nemmeno utile il carcerato che confessò l'omicidio di cui erano accusati. Furono uccisi come cani, dalla xenofobia e dall'ignoranza.Il giudice Webster Thayer disse dopo lo loro esecuzione "visto come ho sistemato quei bastardi?".
Il latrato dei leghisti, "ci rubano il lavoro" è lo stesso di Aigues- Mortes, quella frase la dicevano i francesi quando ci fù l'eccidio di 30 italiani nell'agosto del 1893, per una lite scoppiata da parte francese perchè gli italiani propio non li sopportavano, facevano il lavoro meglio di loro, erano più forti, più resistenti. Inseguiti, massacrati fino ad esser ridotti alla poltiglia.

"Furono trenta gli uccisi frtelli!
fur sessanta i fratelli feriti
lacerati da ferri e randelli!
cento e cento la fuga salvo!
Non sul campo di patria battaglia
lasciar vinti la giovane vita!
Una gallica fiera gentaglia
sul lavor gli operai trucidò"

Ci sarebbero pagine e pagine da raccontare, come la frase di Nixon, un cialtrone, "il guaio è che non si riesce a trovarne uno che sia onesto", poi le deportazioni, i rimpatrii senza motivo, le stragi e le violenze in Australia per quel colore "oliva", quell'odore nauseabondo di merda che emanavamo. Se l'era scordata l'america Enrico Fermi o dello scienziato Rocco Petrone protagonista dello sbarco sulla luna. Tutto questo e molto altro viene raccolto in un gran libro di Gian Antonio Stella, "L'orda, quando gli albanesi eravamo noi" scritto dal giornalista del corriere nel 2002. Lo recensirò tra poco, ma consiglio a tutti di leggerlo prima di esprimere opionioni un pò affrettate, non dico sbagliate, ma che comunque andrebbero approfondite.
Quella dei lavavetri per me è una decisione ingiusta, presa per tentare di aggirare il problema, nascondere l'evidenza con una multa o un arresto.
L'arresto, la multa non riuscirà a portare giustizia sociale, ad aiutar quei disgraziati. L'Italia è stato un grande paese proprio perchè si tenta di fare giustizia, redistribuzione. Cosa andranno a fare quelli che sono usciti dai semafori?
Una vera lotta si fa agli sfruttatori, alle mafie non ai lavavetri.

Nessun commento: